Oreno di Vimercate (MB) - Restauro Torre Campanaria
Su progetto di Giacomo Moraglia la chiesa fu nuovamente ricostruita in stile neoclassico, nel 1857, venendo consacrata dall'arcivescovo Carlo Bartolomeo Romilli il
6 agosto del medesimo anno. La chiesa fu successivamente completata dalle decorazioni a opera dell'allora parroco don Giovanni Battista Boffa con la collocazione anche del nuovo organo a canne.
Le più grandi modifiche furono eseguite nei primi anni del Novecento con la posa del nuovo concerto di campane e la costruzione della sagrestia su disegno dell'architetto Giuseppe Bagatti
Valsecchi a cui si deve anche il progetto delle decorazioni realizzate nel 1919. In occasione del centenario della nuova chiesa, nel 1957, fu rifatta la copertura del tetto e realizzato e
collocato il bassorilievo raffigurante il santo titolare posto sulla facciata.
La Torre campanria è posta sul lato destro, nella parte terminale dell'edificio. È presente un Concerto di 8 campane in Lab2 In scala diatonica maggiore, (ora è
rimasto il concerto in Sib2 minore) da quando nel 2007 hanno scoperto una fessura nel campanone e da allora rimasto fermo.
Restauro delle superfici esterne ed interne del Chiesino del Redentore, Meda (MB).
Il "Chiesino del Redentore", risalente alla fine del XIX secolo, sorge su via Parini, all’altezza del civico 2 a Meda (MB). La
struttura si compone di un unico ambiente, forse frutto del riadattamento di una preesistenza architettonica. L'edificio ha un'unica navata con soffitto a volta, all’interno vi sono alcune
decorazioni di carattere pittorico, tra cui l’immagine del Redentore, a cui la piccola chiesa deve il proprio nome. Con il passare del tempo è necessario un intervento di restauro
conservativo. All’interno l’impianto pittorico si presenta ancora visibile anche se bisognoso di un intervento di accurata pulitura e di protezione, e ove
necessario di integrazione.All’esterno si nota anche a occhio nudo la necessità di intervenire sugli intonaci essendo alquanto ammalorati con, in più punti,
dei distaccamenti. Sulla facciata principale vi sono anche elementi in pietra, cornici della porta di ingresso e della finestra, ammalorati.
Messa in sicurezza solai, tetti, facciata su Piazza Unità d'Italia di Palazzo Trotti sede del Comune di Vimercate (MB).
La più antica testimonianza storica dell'edificio risale al 1559, quando viene menzionato come una modesta "casa da nobile" di proprietà della
famiglia Seccoborella. Sul finire del Seicento furono avviati importanti lavori di trasformazione della dimora in un vasto palazzo, intervento protrattosi sino alla seconda metà del secolo
successivo, così efficacemente rappresentando il potere politico ed economico raggiunto dalla famiglia. Al primo quarto del XVIII secolo risale il desiderio di riammordernare l'apparato
simbolico-decorativo del Palazzo aggiornandolo alle nuove istanze culturali ed estetiche settecentesche. E' questo dunque, il periodo nel quale si realizzano gran parte delle pitture parietali
che ancora oggi si possono ammirare. Dopo la morte di Giovan Battista Seccoborella, nel 1733, e l'acquisizione della proprietà da parte di Giovan Battista Trotti, che aveva sposato Giulia
Seccoborella nel 1718, riprese l'attività di rinnovamento del palazzo con un nuovo ciclo decorativo, attribuito a Giuseppe Antonio Orelli e alla sua bottega. Intorno alla metà dell'Ottocento
iniziò per Palazzo Trotti un periodo di decadimento. La dimora con il giardino annesso fu venduta all'amministrazione pubblica che, dal 1862, la trasformò in sede municipale e, successivamente,
destinò una parte dei fabbricati a sede delle scuole elementari. Dalla metà del Novecento il palazzo è stato al centro del dibattito sulla conservazione del centro storico di Vimercate, con
l'avvio del complessivo progetto di manutenzione, restauro e valorizzazione.
Restauro della copertura e della Chiesa di San Gottardo al Corso a Milano.
Nel 1568 per volontà del cardinale Carlo Borromeo, la chiesa viene edificata in luogo della precedente. Nel 1740 l'intero edificio viene rimaneggiato. Tra il 1832 ed il 1836 la chiesa viene ampliata e restaurata su progetto dell'architetto Carlo Cereda. Nel 1896 su progetto dell'architetto Cesare Nava viene rifatta la facciata in stile neoclassico e viene disposto un piano per una decorazione in stile, con una campagna di affreschi capeggiata da Luigi Morgari; ai lati dell'altare maggiore Luigi Valtorta realizza i due affreschi.
La struttura dell’edificio è interamente in muratura mentre le coperture presentano una struttura in legno con rivestimento in coppi. La navata è scandita dalle quattro campate della struttura - una occupata dall’avancorpo e le altre tre in corrispondenza delle cappelle laterali - ben visibili anche dall’esterno ed è voltata a botte con sei unghie ad ospitare altrettanti finestroni. Il tiburio a pianta circolare è concluso da una cupola, mentre il presbiterio da una semicupola.
Interventi di manutenzione della facciata su strada "Condominio Corso Monforte 50 – Milano"
Copertura Chiesa Parrocchiale "Natività di Maria Vergine" di Pozzuolo Martesana (MI).
La Chiesa parrocchiale (Natività di Maria Vergine) è risalente al XVI secolo, ad oggi però si presenta con diversi rimaneggiamenti architettonici e
pittorici.
La Chiesa è molto ben articolata, la sua particolarità, cosa rara nella regione in cui si trova (Lombardia), è la conformazione architettonica, pianta unica centrale impreziosita da
una grande cupola affiancata da un’imponente transetto.
Colonne monolitiche in rosa di Baveno ne fanno la sua ricchezza e maestosità, come anche di notevole imponenza la trabeazione perimetrale presente in tutta la Chiesa.
Per l’esterno fu usato
materiale di pregio come il lapideo naturale (arenaria) per impreziosire gli elementi aggettanti. Partciolarmente compromessa la copertura.
Restauro conservativo delle superfici esterne e consolidamento della torre di Villa Visconti di Modrone, Piazza Cavour 19, Vaprio d’Adda.
Le notizie storiche che riguardano Villa Visconti di Modrone a Vaprio d’Adda sono lacunose e frammentarie; la prima testimonianza è costituita dal Catasto Teresiano
del 1721, nel quale emerge la presenza sia della villa, che del giardino.
La villa, di origine settecentesca, così come ci è giunta, in veste
ecclettica è il risultato di trasformazioni avvenute nell'Ottocento: dal 1857, la villa presenta una forma simile all'attuale.
Dal punto di vista costruttivo, la villa è caratterizzata da un'ampia terrazza rivolta al naviglio della Martesana e al corso del fiume Adda, ed è dominata da una torretta dal
gusto eclettico.
Particolari interessanti risultano essere le scale, la torretta, le cantine (con resti di forni), i sotterranei (aperti verso il naviglio) con decorazioni e parti in mosaico, gli
affreschi e le decorazioni interne del vano scala.